– …felici e contenti.
– STOP! Buona la prima. Signori, abbiamo finito: un bell’applauso, bel lavoro come al solito.
Si accendono le luci, lui rimane a terra un altro po’ a godersi il tepore del camino. Il cacciatore, barbuto e pragmatico, sta già pulendo il sangue finto dall’accetta, mentre Cappuccetto Rosso si sfila le scarpe scomode con un sospiro e procede spossata e scalza verso l’area buffet.
Ancora una volta l’epilogo, da qualche parte nel mondo qualcuno ha raccontato o ricordato la storia fino in fondo: la bambina si è salvata, lui si è beccato un’accettata, tutto è bene quel che finisce bene, cala il sipario fino al prossimo racconto. Fuori la neve cade leggera, fiocchi robusti planano sull’erba del suo bosco.
Finalmente si alza, sgranchisce la schiena e si leva stancamente la parrucca, la ridicola e logora parrucca: lupi più fortunati lavorano su altri set e non devono sopportare la dannata parrucca. A dirla tutta non vengono neanche presi ad accettate, però quello è il suo lavoro: ci sono molte storie ma quella è la sua, a lui tocca ed è sempre toccato quel particolare racconto. Da giovane aveva provato un’audizione per una di quelle belle favole greche: un lupo incontra un agnello in riva a un fiume, parlano per un po’, il lupo mangia l’agnello, fine. Bellissima. Purtroppo l’audizione non era stata granché, a un altro era toccato l’agnello e a lui il cacciatore: pazienza.
Si sfila la vestaglia e la porge a un solerte assistente che corre a portarla in lavanderia, quindi si avvia verso il proprio camerino: ha davvero bisogno di un caffè bello caldo, a momenti si ricomincerà e lui dovrà tornarsene fuori al gelo come al solito.
Oppure no?
E se fosse finita? Se fosse stata l’ultima replica? Prima o poi, lo sa bene, perfino una storia come quella cadrà nel dimenticatoio: la cara vestaglia sarà appesa al chiodo, il cacciatore si farà la barba, la bambina diventerà una principessa spaziale o un’auto parlante o chissà che altro. L’ansia gli molla un’accettata: sarà stato abbastanza credibile nel ruolo di nonna non sufficientemente credibile? E se fosse stato quello di oggi il suo personale canto del cigno? Forse avrebbe fatto bene ad approfittare dell’area buffet finché poteva? Questo e altri pensieri gli creano dentro un vuoto che nessun agnello greco potrebbe colmare.
Poi il regista tuona:
– Tutti pronti, una nonna sta aprendo il libro!
Il lupo sospira, tracanna il caffè bollente (pentendosene subito dopo) e corre ancora una volta verso il bosco innevato.