“Sono andato a letto presto”

Quando l’anno scorso ho deciso di aprire questo blog l’ho fatto essenzialmente per una ragione: viaggiavo molto e mi andava di condividere le mie impressioni su quello che vedevo viaggiando. Così, senza troppa convinzione. A un certo punto, dopo sei o sette post (e dopo un incredibile viaggio in Giappone), mi sono fermato per varie ragioni: fondamentalmente il tempo libero ha iniziato a scarseggiare. Ho anche subito la tipica deriva della dedizione di chi apre un blog: un giorno parlerò di come siano andate le mie precedenti esperienze su piattaforme online, che sono iniziate se non erro nel 2004 con risultati alterni.

Ci sono state importanti novità nella mia vita che mi hanno portato a fare nuove esperienze e ad acquisire nuove conoscenze. Proprio nell’ambito di una di queste nuove esperienze ho deciso di riprendere l’attività qui, dando una nuova struttura e un nuovo nome a questa pagina. Il modo migliore per riprendere, prima di una doverosa descrizione di cosa troverete qui in futuro, è quello di elencare una lista di 5 cose che mi sono successe dal giugno 2016 a oggi, nel periodo in cui sono stato lontano da qui (metaforicamente ma anche letteralmente). Una sorta di “previously, on Twin Peaks” solo con più italianità e meno omicidi.

  1. Mi sono EMBArcato in una nuova avventura: da ottobre 2016 sono un orgoglioso membro della classe EMBA 19 alla MIB School of Management di Trieste. Imparo un sacco di cose su come diventare ricco e potente, o morire di iperlavoro nel tentativo.
  2. Ho passato sei mesi senza fare sport: e sono diventato abbastanza ciccione. Nessun problema, si risolve in fretta a patto di dedicare (tema ricorrente di questo post) del tempo. Un giorno magari parlerò della mia routine nei periodi in cui non sono in viaggio.
  3. A marzo 2017 ho segnato a calendario 22 giorni di trasferta (su 20 giorni lavorativi): il titolo di questa pagina era una volta “Tanto poi torno” ma per un po’ non sono ritornato a casa poi così spesso. Viaggiare è bellissimo ma è davvero impegnativo sotto il profilo mentale, fisico e dal punto di vista del logoramento della vita privata.
  4. Sono stato in posti mai visti prima (da me): mete esotiche come Dubai, la Turchia, Chieti. Ho raccolto materiale per molti, molti post/racconti ma non ho avuto costanza nel riordinarlo. Nessuno mi corre dietro, arriveranno.
  5. Ho imparato a gestire meglio il mio tempo (o meglio a non illudermi di poterlo fare alla perfezione): programmazione, scrematura di impegni superflui, pianificazione, definizione delle priorità. Sono cose che si imparano per tentativi. Personalmente non credo che i metodi di time management da manuale facciano miracoli (vedasi questo esempio in cui un metodo viene definito “dumbest in the World” salvo poi dare un consiglio ancora meno sensato). Adesso credo di aver capito come fare per ottimizzare il mio tempo, dunque posso tornare a dedicarne una parte a questa pagina.

Il tempo è una risorsa essenziale, un vincolo cui non possiamo sfuggire e un concetto talmente spaventoso e fondamentale che scordarlo è da un lato auspicabile e dall’altro impossibile. La sua gestione non è una scienza esatta, per quanto uno possa sforzarsi di aderire a uno o all’altro dogma dei tanti guru del management la realtà è che ci sarà sempre un elemento individuale a viziarne l’applicazione: la mente viaggia, fortunatamente, ed è impossibile fermarla. Arriveranno sempre distrazioni, pensieri, paure, emozioni a tirarci per la giacchetta e distorcerci dal percorso ideale che ci siamo riproposti di seguire. Questo è ok: accettare che è impossibile prevedere l’imprevedibile è il primo passo per riappropriarci dei nostri giorni. La vita è piena di sorprese, di partenze, di ritorni: cercare di pianificare tutto quanto è come cercare di bere l’Oceano con un cucchiaino.

E come disse una volta Mike Tyson:

Everyone has a plan ‘till they get punched in the mouth.

Ora per favore fate partire questa canzone, e allontanatevi lentamente ripensando agli inaspettati ritorni che avete sperimentato nella vita.

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